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Codice prodotto: 978-88-97409-07-6
Peso: 0 kg Prezzo: 12.50 euro |
Scheda tecnica del prodotto
ISBN:
978-88-97409-07-6
Data di pubblicazione:
2011
Numero di pagine:
150
Autori del libro:
ANTONIETTA PISTONE
Formato:
15 X 21 CIRCA
Legatura:
BROSSURA
Collana:
PERCORSI DEL PENSIERO
Descrizione prodotto
Raccogliere articoli, rivederli, rileggerli, ricordarne i passi più significati, spesso invita alcuni autori a ripresentarsi sui temi trattati, cambiando, semmai, un periodo o modificandone parte del contenuto.
Il testo, che consta di una raccolta antologica di articoli scritti quando l’autrice curava la rubrica “Filosofia oggi” per il periodico locale, “Foggia e Foggia”, diretto dal giornalista Enrico Ciccarelli, si presenta come un’opera di divulgazione letteraria della filosofia, che rende questa scienza accessibile a tutti, sdrammatizzandone con ironia i suoi aspetti più ostici e complessi, nell’intento di far ragionare la gente sui problemi della realtà della vita e della città di Foggia.
L’originalità del progetto risiede soprattutto nell’essere, il libro in questione, il primo tassello di una serie di studi filosofici di cui inaugura la nuova collana Percorsi del Pensiero, diretta da Antonietta Pistone per le Edizioni del Poggio.
Un saggio davvero per accessibile a tutti, da leggere e meditare profondamente, con passione.
Un compendio utile agli studenti liceali.
Uno spunto di riflessione critica e leggera per l’uomo della strada.
Non è stato così per la Professoressa Antonietta Pistone, che ha voluto pubblicare parte degli articoli scritti da lei, dando così la possibilità a un pubblico più vasto di apprezzare il lavoro svolto.
«'La tragedia di questa orrida fase storica, dominata dal più cupo nichiIismo,
dove la bellezza in noi e fuori di noi si è spenta, e prosciugata ogni
capacità di stupore, è la guerra fra noi e gli altri; l'altro: figli, compagno,
genitori, amici, sono nostri nemici, e noi nemici loro. Una maledizione!
Niente dialogo, nessuna dolcezza e solitudine disperata e angosciosa',
mi scrive un amico.
Assistiamo ad una condizione di guerra diffusa: dai rapporti interpersonali
alle dinamiche della delinquenza organizzata fino ai conflitti tra
stati. Il pericolo più imminente siamo noi stessi con le nostre coscienze
illanguidite dall'inerzia del pensiero e della critica. Un nuovo Leviatano
potrebbe proteggerci dalla guerra civile, e ne pagheremmo il fio perdendo
le libertà democratiche per le quali è stato versato il sangue degli
avi. Ma chi ci salverebbe da noi stessi?
Non esistono guerre giuste, né guerre sante, quando si perde di vista
l'uomo, l'unico valore per il quale spendersi fino in fondo. Quando non
si ha più un Dio cui rivolgersi a pregare... Che la religione voglia essere
interpretata come tecnica di salvezza e di rassicurazione, o come verità
rivelata ed universale, Dio parla all' uomo di un progetto. Un ideale di
vita che ciascuno dovrebbe saper leggere in sé, assecondando la naturale
inclinazione. Mettendosi a servizio dei fratelli, amando il prossimo
come se stesso.
In una prospettiva eterna l'esistenza non termina con la morte del corpo,
ma continua, in una dimensione spirituale, attraverso la comunione
di tutte le anime dei defunti presso Dio, per godere della pace e della
gioia imperiture, del piacere della condivisione attraverso il dialogo interreligioso.
Accettare la Resurrezione di Cristo significa porsi, già in
vita, in una dimensione di eternità. Abbracciare il diverso, tentare la
difficile strada dell 'integrazione razziale. Guardare al mondo senza la
prospettiva eurocentrica, che discrimina le altre culture. Liberare le migliori
energie interiori per edificare un mondo d'amore. Abitare le chiese
come templi dello Spirito Santo, e non come sepolcri di Dio. Avere
fede, una fede incrollabile nell'uomo e nel futuro».